Homepage > Principale > NEWS > Salute mentale e crisi…

Salute mentale e crisi ucraina al centro della Risk Map 2023

International SOS ha pubblicato nei giorni scorsi l’aggiornamento annuale della Risk Map, mappa interattiva che monitora l’evoluzione dei rischi legati alla sicurezza in tutto il mondo. 

Soprattutto con il sopraggiungere della pandemia, e poi con il conflitto alle porte dell’Europa, per le aziende è diventato sempre più fondamentale avere il maggior numero di informazioni possibili sulla situazione dei Paesi in cui operano o vengono inviati i propri dipendenti, per tutelarne la sicurezza e rispettare il Duty of Care. 

Quest’anno, per la prima volta, la Risk Map introduce tra i rischi monitorati la salute mentale. Utilizzando i dati forniti dall’Institute for Health Metrics and Evaluation, mostra per ogni località la percentuale stimata di persone che soffrono di un disturbo mentale. Ciò consente alle organizzazioni, in particolare alle grandi multinazionali, di capire quali luoghi possono essere particolarmente vulnerabili sotto questo aspetto. I dati rivelano come i problemi di salute mentale siano decisamente aumentati negli ultimi anni (si stima che ad oggi circa il 14% delle persone in tutto il mondo ne soffra), diventando quindi un tema concreto che le aziende devono affrontare.   

L’altro aspetto su cui l’aggiornamento 2023 della Risk Map si concentra è quello relativo alla crisi in Ucraina, con le conseguenti variazioni della sicurezza in Europa. Il conflitto non ha colpito solo il Paese (in cui oggi il rischio è classificato perlopiù come “estremo”) ma si è esteso alle regioni confinanti. Come riporta International SOS, diverse aziende hanno organizzato nei mesi scorsi evacuazioni dei propri dipendenti, oppure hanno avuto necessità di assistenza e misure di protezione maggiori per le proprie persone rimaste in loco. Nonostante l'impatto di vasta portata del conflitto ucraino e l'aumento dei disordini sociali associati all'aumento del costo della vita, la magnitudo del rischio sicurezza in tutta Europa non è tuttavia cambiato rispetto agli anni scorsi. 

Al di fuori dell'Ucraina, i peggioramenti più sensibili nella valutazione del rischio si registrano nel Sahel, dove le zone a rischio estremo per la sicurezza si sono ampliate a causa dei crescenti movimenti di militanza, tendenza riscontrata anche in Mozambico e in altre parti dell'Africa. In Colombia invece, la diffusione della criminalità - derivante in parte dagli impatti socio-economici della pandemia - ha portato a un aumento delle zone ad alto rischio.