Le dimore storiche rappresentano indubbiamente per il nostro Paese un patrimonio artistico – culturale prezioso. Non è da meno però la loro rilevanza in termini economici e occupazionali: con 45 milioni di visitatori l’anno (pre Covid) costituiscono il più grande museo diffuso italiano, secondo solo ai musei pubblici con i loro 49 milioni di visitatori. Le dimore storiche sono attive in diversi comparti (accoglienza, ristorazione, ricettività, agroalimentare) e generano ogni anno un fatturato di 272,5 milioni di euro.
Si tratta di ville e castelli, ex edifici religiosi, cascine e tenute, palazzi, giardini: beni unici, come unici sono i rischi a cui sono esposti e a cui devono far fronte i proprietari o gestori che ne sono custodi. Individuare questi rischi, mitigarli, ricercare soluzioni assicurative efficaci e su misura: è stato questo il tema al centro dell’evento “Dimore storiche: rischi e tutele assicurative” organizzato da Strategica Group con ADSI (Associazione Dimore Storiche Italiane) Lombardia e Argo Broker l'11 maggio nella splendida cornice della Residenza Vignale (dimora storica nel cuore di Milano).
"Quello della tutela assicurativa delle dimore storiche è un tema per noi fondamentale. Incontri come quello di oggi pongono le basi per una collaborazione ancora più stretta e una comunicazione più efficace tra assicuratori e proprietari. Se i primi devono informare sulle soluzioni a disposizione e formare sulle attenzioni da avere, i secondi devono far presente le proprie esigenze e le criticità che incontrano, al fine di avere prodotti sempre più su misura" ha esordito in apertura Giacomo di Thiene, Presidente ADSI Nazionale.
“I beni di interesse storico artistico presentano un profilo di rischio particolare e specifico. Le loro peculiarità possono rendere catastrofico un sinistro che per altre tipologie di beni sarebbe di più semplice gestione, basti pensare al caso Notre Dame de Paris” ha spiegato Paola Radaelli, Senior Risk Consultant Strategica Group “Le caratteristiche di questi edifici possono rendere difficoltose le azioni di salvataggio e allungare i tempi di ripristino, gli interventi (spesso soggetti a vincoli) sono specifici e molto costosi, e tra l’altro sono pochi gli specialisti disponibili. Il restauro di un bene vincolato costa mediamente il 30% in più, e il 38% dei proprietari di dimore storiche dichiara di trovare difficoltà nel reperire restauratori o artigiani”.
Oltre ai rischi property (cioè alle strutture e ai contenuti) e liability (di responsabilità civile), non vanno sottovalutate le conseguenze derivanti dalla business interruption. “In seguito ad un danno una dimora storica può essere costretta a interrompere l’attività per mesi, con importanti conseguenze sul fatturato” ha spiegato Matia Barberio, Account Executive Strategica Group “Dotarsi di una polizza di business interruption può rivelarsi salvifico. L’assicuratore prevede un indennizzo, calcolato sul margine di contribuzione o per mezzo di diaria o a percentuale, di tutte le perdite che derivano dall’interruzione totale o parziale dell’attività. Si può inoltre prevedere anche il risarcimento dei maggiori costi sostenuti per riprendere le attività, la copertura relativa a penali a seguito di un mancato o ritardato adempimento contrattuale, e il rimborso delle spese sostenute in caso di inabilità al lavoro da parte di prestatori di lavoro”.
Nonostante i rischi e le loro potenziali conseguenze disastrose, oggi gran parte delle dimore storiche del Paese non è adeguatamente protetta. Perché? “E’ una nicchia di mercato che spesso non rientra negli appetiti delle compagnie assicurative e di conseguenza sul mercato sono pochi i prodotti specialistici” ha esposto Andrea Scotton, Argo Broker “di conseguenza, la maggior parte delle – già poco numerose – dimore storiche assicurate lo sono con polizze generiche (abitazione, azienda agricola etc) e non rispondenti alle esigenze di un “bene culturale””.
Partendo da questo assunto Strategica e Argo hanno strutturato insieme ad ADSI un programma assicurativo specifico per le dimore storiche, che ad oggi protegge oltre 350 strutture su tutto il territorio italiano. “Si tratta di una soluzione unica sul mercato, altamente tecnica, su misura. Assicura gli enti di valore artistico, i maggiori costi di ricostruzione e restauro (differenziale artistico) nel rispetto dei vincoli, i danni al contenuto, agli oggetti d’arte, al patrimonio arboreo, e garantisce inoltre la responsabilità civile derivante dalla proprietà e conduzione dei fabbricati e per l’organizzazione di eventi” spiega Enrico Guarnerio, CEO Strategica Group.
“Già oggi un buon numero di dimore può contare sulla protezione di questo programma” conclude Pietro del Bono, Presidente ADSI Lombardia “ma se consideriamo che nel Paese sono oltre 17.000 le strutture classificate come dimore storiche che svolgono un qualche tipo di attività commerciale, si comprende quanto margine ci sia ancora per tutelare adeguatamente questo patrimonio storico artistico unico”.