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Polizze d&o: il must have di amministratori e manager

Articolo di Antonio Murtas pubblicato su We Wealth

La polizza ‘directors & officers’' è la soluzione assicurativa che assolve il compito di proteggere il patrimonio personale di amministratori e membri degli altri organi di gestione ove questi siano chiamati in causa per risarcimento danni. We Wealth ne ha parlato con gli esperti di Strategica. 

Che cosa hanno in comune attacchi informatici, dipendenti insoddisfatti e un post inappropriato pubblicato sui social aziendali? Queste fattispecie possono esporre amministratori, manager e persino le stesse società a notevoli rischi di diversa natura. Un pericolo che aumenta al crescere della dimensione delle imprese e del loro livello di internazionalizzazione. Tuttavia, uno strumento può mettere al riparo da tali rischi i c-level e gli amministratori: è la polizza directors & officers (d&o), nota in Italia come polizza per la responsabilità civile degli organi di gestione e controllo delle società. Ne parliamo con gli esperti di Strategica Group.

Uno‘scudo’ per i key-men e le casse dell’azienda

“Le polizze d&o sono uno strumento assicurativo che permette ad amministratori, sindaci e dirigenti (sia di nomina che de facto) di società di capitali di tutelare il proprio patrimonio personale qualora questi si trovino coinvolti in un eventuale procedimento civile o penale” spiega Diego Borroni, account executive di Strategica Group. Nel concreto questi strumenti coprono le perdite economiche derivanti dall’errore che amministratori e gestori possono commettere (con colpa lieve o grave) nello svolgimento delle proprie funzioni, e possono coprire i costi di difesa legale e quelli derivanti dal danno reputazionale. “Allo stesso tempo - continua Enrico Guarnerio, fondatore e ceo di Strategica Group - la polizza tutela anche il patrimonio della società stessa, in caso di richiesta di risarcimento danni da parte di terzi nei suoi confronti a titolo di ristoro per i danni causati dagli amministratori”.

Consapevolezza dei rischi

La polizza d&o, che offre tutela patrimoniale, può rappresentare un elemento di attrattività verso figure manageriali di alto standing, che possono ricoprire con tranquillità ruoli che li espongono potenzialmente a responsabilità civili e penali. Precisa Guarnerio “non sono solo le aziende a dover prestare particolare attenzione a queste soluzioni: quando ci si appresta a ricoprire un ruolo di vertice con determinate responsabilità, infatti, sarebbe bene valutare la presenza di una polizza d&o adeguata, altrimenti ci si assume dei rischi personali importanti senza esserne consapevoli”.

Quanto all’aspetto fiscale e contabile, ciascun paese ha un proprio trattamento per le polizze d&o, aggiunge Borroni. “Per quanto concerne l’Erario, dal punto di vista della società, i premi versati dalla compagnia rappresentano un costo deducibile; mentre per gli assicurati, i premi non costituiscono un fringe benefit (ossia una forma di retribuzione non pecuniaria) e non concorrono alla formazione del reddito”.

D&o: quando non se ne può fare a meno

La struttura di queste polizze va attentamente considerata anche in base al livello di internazionalizzazione e all’assetto societario dell’impresa. “Nel caso di aziende presenti con branch operative in diversi paesi - spiega Guarnerio - l’impianto assicurativo da implementare può risultare spesso molto complesso. Per proteggere adeguatamente amministratori, manager e le società, è infatti necessario tenere conto delle peculiarità normative dei Paesi in cui questi si trovano a operare, garantendo il coordinamento tra le coperture previste dalle polizze stipulate a livello locale e quelle emesse dalla casa madre”. Nel caso di società controllate invece “le coperture assicurative sottoscritte dalla parent company coprono di regola anche le società controllate, mentre in presenza di partecipazioni in società collegate, l’impresa deve accertarsi che queste ultime abbiano previsto dei programmi d&o adeguati. In caso questi siano assenti, gli amministratori di nomina propria potrebbero risultare scoperti, con conseguenze potenziali anche gravi. Sono dettagli sottili, ma che non possono essere trascurati”.

Un alleato dovunque si operi

Da queste premesse scaturisce l’esigenza di scegliere un partner che operi a livello internazionale e che conosca approfonditamente la legislazione locale in materia di responsabilità degli amministratori. “In questi casi - spiega Guarnerio – è prima di tutto indispensabile verificare che cosa le normative nazionali prevedano a livello di compliance assicurativa. Serve inoltre poter contare su un network di partner capaci di assistere il cliente in loco, soprattutto in caso di sinistri. Tramite il nostro Multinational Hub e la partnership con Assurex Global siamo in grado di mettere al servizio di imprese e professionisti la nostra expertise in oltre 120 paesi nel mondo”.

Strategica Group opera in ottica risk management oriented e come tale “adotta un approccio olistico e globale che pone particolare enfasi sui processi di individuazione e valutazione del rischio”, conclude Guarnerio. “Sulla base del risultato identifichiamo l’esposizione del cliente e una volta delineato il suo profilo, siamo in grado di sviluppare un programma per eliminare o mitigare tale rischio. Ove ciò non sia possibile, utilizziamo il risultato dell’analisi per implementare uno strumento assicurativo su misura per il cliente e per il contesto in cui opera”.