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Italiani, percezione dei rischi e scelte assicurative: l'Osservatorio "Hybrid Lifestyle"

La nuova edizione dell’Osservatorio “Hybrid Lifestyle” di Nomisma, realizzato in collaborazione con Crif, ha indagato il rapporto tra gli italiani e le assicurazioni, cercando di capire come la pandemia e la nuova maggiore propensione all’uso delle tecnologie digitali stanno influendo su un terreno di confronto che fino a poco fa era molto statico. In generale, l’Osservatorio registra un aumento della consapevolezza degli italiani rispetto all’esposizione al rischio e un progressivo avvicinamento a novità tecnologiche come le app e le formule commerciali a consumo. La ricerca è stata svolta su un campione di mille cittadini tra i 18 e i 65 anni.

Verso una diminuzione del protection gap

Gli italiani sono storicamente un popolo sotto assicurato. Nelle assicurazioni a protezione dei beni, della salute e del patrimonio, l'Italia presenta un importante gap di copertura rispetto agli altri Paesi europei: l'incidenza dei premi sul Pil, secondo i dati ANIA e Eurostat, è dell'1,1% rispetto a una media dei paesi europei analizzati del 2,8%. In altri termini il premio medio pagato da un italiano annualmente è di 300 euro – se si esclude del ramo auto - , meno di un terzo di quello degli altri cittadini dei principali Paesi europei che in media spendono 937 euro. 

Tra i principali fattori di contesto che contribuiscono a rallentare la diffusione di una cultura assicurativa emergono il basso livello di alfabetizzazione finanziaria, che pone l’Italia agli ultimi posti tra i paesi analizzati dall’Ocse, il ruolo assistenziale dello Stato (che non incentiva i cittadini a tutelarsi in autonomia) e una bassa sensibilità al rischio.  

La situazione pandemica sembra tuttavia aver avviato un cambiamento. Il 55% degli italiani è ora più sensibile ai rischi a cui è esposto, in particolare il 43% si dichiara in parte più consapevole – situazione particolarmente sentita per la fascia d’età 30-44 anni – mentre il 12% (per la gran parte cittadini con un’età compresa tra i 55 e i 65 anni) ritiene di avere una visione completa. 
Un dato interessante emerso dall’Osservatorio è che 4 italiani su 10 sarebbero interessati ad un assessment dei rischi. Si tratta prevalentemente di cittadini con un’istruzione medio-alta, con un’età compresa tra i 25 e i 54 anni, residenti principalmente nel centro Italia e nel Nord Est.

Il ruolo di App e assicurazioni on demand

Sebbene tra i canali digital del comparto assicurativo l’utilizzo delle App sia ancora poco diffuso rispetto a quello dei siti web, quasi 8 italiani su 10 sarebbero interessati ad interagire via App con la propria compagnia o intermediario. Un interesse potenziale elevato dovuto alla possibilità di ricevere un’assistenza immediata “a portata di smartphone” minimizzando i tempi per la gestione delle pratiche in caso di sinistro, dalla rilevazione dei danni alla compilazione della denuncia. Queste tipologie di servizi sembrano più apprezzati da un target compreso in una fascia d’età tra i 30 e i 55 anni.

Nonostante siano ben conosciute solo dal 10% degli italiani (1 su 10 sa perfettamente di cosa si tratta), mentre il 24% ne ha solo sentito parlare, le assicurazioni on demand/instant/pay-per-use si apprestano a conquistare una grande fetta di clientela sempre più incuriosita dai modelli di assicurazione digitale smart e time saving. 

Un elemento vincente nella sua semplicità è la possibilità di assicurare prodotti di uso comune e aspetti della vita quotidiana in autonomia e rapidità. Le nuove tecnologie consentono così di attivare coperture assicurative temporanee anche solo per un periodo limitato o un bene specifico, come un viaggio o un’auto a noleggio. Un secondo elemento vincente è la flessibilità, perché è possibile modulare le polizze in base alle proprie esigenze con la libertà di recedere in qualsiasi momento.

Gli italiani interessati al nuovo modello on demand e ai benefici collegati sono il 76%, l’attenzione è nei confronti della riduzione al minimo di tempi e passaggi burocratici, by-passando il canale fisico delle compagnie, consentendo di ottenere la copertura giusta nel momento giusto per il solo tempo necessario. Si tratta prevalentemente di uomini, residenti nell’area del Nord Italia, con un livello di istruzione medio alto e con un’età compresa tra i 45 e i 65 anni.

Di persona oppure online? I canali di sottoscrizione

La disponibilità ad innovare, seppur forte nella tipologia di strumento, non trova riscontro nella scelta dei canali, per i quali ancora gli italiani dimostrano un ancoraggio alla tradizione (Compagnia o intermediario assicurativo 79%, Banca 55%, Posta 38%).  

Oggi quasi 7 italiani su 10 preferiscono reperire su internet le informazioni sulle nuove polizze assicurative da sottoscrivere, consultando il sito o l’app della compagnia di assicurazione (canali preferiti rispettivamente dal 35% e dall’11% degli italiani) o i punteggi e le recensioni online anche sui siti comparatori che mettono a confronto diverse soluzioni (21%). La quota di chi preferisce informarsi “di persona” affidandosi ad agenti/broker è del 22%, seguito da consiglio di parenti e amici (10%).

Siti e app rivestono un ruolo centrale anche nella fase di acquisto di una nuova polizza: è del 52% la quota di italiani che preferisce il canale digital rispetto a quello fisico. Nel dettaglio, il 31% preferirebbe comprare una nuova polizza tramite i canali online della compagnia di assicurazioni (il 24% la acquisterebbe sul sito e il 7% via app) e il 22% tramite siti e portali che mettono a confronto diverse soluzioni. Al lato opposto, il 47% degli italiani per sottoscrivere una nuova polizza preferisce ancora affidarsi ai canali “tradizionali”: il 39% la acquisterebbe recandosi fisicamente in agenzia e l’8% tramite agenti e broker.